Enzo Cannavale è stato uno dei più grandi caratteristi del cinema italiano. E un attore indimenticabile per chi ha amato i film di Tomas Milian o i suoi duetti artistici con Sophia Loren, Totò, Vittorio de Sica, Bombolo e tanti altri. Con 50 anni di carriera e oltre 100 tra film e serie tv, la vita di Enzo Cannavale è un fantastico racconto dei racconti. Da non perdere.
Biografia: Enzo Cannavale
L’incontro con Eduardo De Filippo e i primi passi nel cinema
Il cinema e la tv italiana non sarebbero gli stessi senza Enzo Cannavale. Ma non avremmo mai avuto il compagno di tanti altri grandi attori, da Bud Spencer a Tomas Milian e Bombolo, solo per citarne alcuni, se nella vita del giovane Enzo non fosse arrivato Eduardo De Filippo.
Il Cannavale attore nasce infatti nel 1949 con il film Yvonne la Nuit, per la regia di Giuseppe Amato e con protagonista Totò. Il prima del futuro attore è quello di un ragazzo, Vincenzo, nato il 5 aprile 1928 a Castellammare di Stabia. Primo di quattro fratelli, Vincenzo trova impiego alle Poste Italiane e qui avviene l’incontro con il grande attore, drammaturgo, regista e scrittore napoletano. Nessuno, nemmeno Enzo Cannavale, avrebbe potuto immaginare mentore migliore per una carriera da attore. E allora che la storia cominci e il sipario si alzi sulla vita del caratterista napoletano.
Il cinema italiano degli anni ’70 e ’80
L’esordio di Enzo Cannavale, lo abbiamo detto, avviene con il film di Giuseppe Amato, “Yvonne la Nuit” del 1949. Il salto quasi neorealista da impiegato delle Poste ad attore avviene in un periodo fortemente impregnato dal post Seconda Guerra Mondiale.
I film per i quali ricordiamo Enzo Cannavale, però, sono altri. I due decenni dell’exploit come caratterista, mai davvero in primo piano ma sempre protagonista della scena, sono quelli girati tra gli anni ’70 e gli anni ’80.
Il decennio degli anni Settanta inizia, per il nostro caratterista napoletano, con il ruolo di Gennarino in “Mezzanotte d’amore“, pellicola incentrata sulla storia di Andrea e Rosetta (Al Bano e Romina Power). La regia è di Ettore Maria Fizzarotti, che aveva già diretto Cannavale in “Stasera mi butto” del 1967, e la trama è un storia d’amore.
Appena un anno dopo arriva il momento di un altro grande incontro. Nel 1971 ottiene un piccolo ruolo nel film “Per grazia ricevuta”. Scritto, diretto e interpretato da Nino Manfredi, questo film viene poi premiato come miglior opera prima al 24º Festival di Cannes. Dieci anni davvero prolifici per Enzo Cannavale, che ottiene ruoli in grandi produzioni, e lavora con tantissimi registi importanti. Da Carlo Lizzani ad Alberto Lattuada, i film di questi anno lo vedono recitare accanto a Nino Manfredi, Virna Lisi, Sofia Loren. Tanti mostri sacri che rendono la sua una carriera unica e trasversale.
Ed è negli anni ’70 che nascono i suoi personaggi davvero indimenticabili: il brigadiere Caputo e il maresciallo Capece. Due ruoli che fanno decollare la sua notorietà e che gli offrono l’occasione di affiancare miti quali Bud Spencer, Luc Merenda e Tomas Milian.
Gli anni ’80 di Enzo Cannavale: il Nastro d’Argento e Nuovo Cinema Paradiso
Densi di impegni, ruoli e soddisfazioni: così possiamo sintetizzare gli anni Ottanta del Cannavale attore, sia comico che impegnato. Il caratterista, e ormai affermato attore napoletano, si divide in questo decennio tra pellicole leggere accanto a Bud Spencer, Tomas Milian e Alvaro Vitali e opere maggiormente impegnate e drammatiche. Ed è da queste ultime che gli arrivano le maggiori soddisfazioni. Anche sottoforma di premi.
Nel 1987 è col grande Massimo Troisi nello straordinario “Le Vie del Signore sono finite”, nel ruolo dello strampalato Padre Camillo e nel 1988, per la parte di Alfonso Caputo in “32 dicembre”, di e con Luciano De Crescenzo, si aggiudica il Nastro d’Argento come Miglior attore non protagonista. Ancora nel 1988, il regista Giuseppe Tornatore lo cerca e gli offre il ruolo del paesano milionario Spaccafico. Enzo Cannavale diventa così uno dei protagonisti del film Premio Oscar “Nuovo Cinema Paradiso”, che conclude il decennio degli anni ’80 con grandissime soddisfazioni e un riconoscimento speciale.
Ed ecco qui un estratto delle scene principali che lo vedono protagonista:
Gli ultimi anni, da Sophia Loren a Vincenzo Salemme
Anche per Enzo Cannavale arrivano gli anni ’90. Proprio nel 1990 la grande Lina Wertmüller, lo vuole nel ruolo di Don Antonio nella commedia “Sabato, domenica e lunedì”, con Sophia Loren e Luca De Filippo. Sempre nello stesso anno, il successo continua con le pellicole “Le comiche”(1990) di Neri Parenti, “Pacco, doppio pacco e contropaccotto”(1993) di Nanny Loy e “Amore a prima vista”(1999). Si tratta di blockbuster di e con Vincenzo Salemme che di lui ha detto, ricordandolo:”Era un attore moderno e soprattutto senza retorica. Era un grande, con dei tempi comici e drammatici straordinari e capace di tutto: in Amore a prima vista, quando aveva già più di settanta anni, aveva accettato di fare un cannibale costretto all’analisi per questo suo problema”. Con Vincenzo Salemme, l’attore napoletano girerà anche “Ho visto le stelle!” nel 2003.
In tv, invece, negli ultimi anni della carriera, lo abbiamo visto nelle serie “Pazza Famiglia 2”(1996), “Anni ‘50”(1998), “L’Ispettore Giusti”(1999) e “Tre stelle”(1999). Al cinema, nvece, gli ultimi film girati sono stati:“L’uomo della fortuna”(2000) di Silvia Saraceno, “Mari del sud”(2001) di Marcello Cesena, il già citato “Ho visto le stelle!” e “I mostri oggi” del 2001.
Enzo Cannavale: la morte nel 2011
Un attacco cardiaco: questa è la causa della morte di Enzo Cannavale, morto il 18 marzo 2011 all’età di 82 anni. Il suo corpo è sepolto presso il Cimitero di Poggioreale. Ma la presenza dei personaggi pubblici resta al di là della loro vita. E le interpretazioni, le smorfie, i personaggi che hanno preso vita grazie al talento napoletano restano. Oltre il tempo e le mode.
Di lui restano l’aspetto di uomo perbene e una carriera sterminata. “Non era uno di quelli che stava spesso in primo piano, nei film come nelle commedie, ma la sua presenza si sentiva tutta…Enzo Cannavale aveva lavorato davvero con tutti. Con i più grandi, da Eduardo De Filippo a Dino Risi, da Rosi a Corbucci, da Steno a Manfredi, da Troisi a Tornatore, da Piccioni a Salemme. Quello che lui portava a questi autori era la sua faccia da uomo qualunque spesso pieno di una accanita comica ostinazione”.
Esponente del teatro napoletano di serie a, Cannavale ha calcato prestigiosi palcoscenici non solo partenopei e fatto numerosi ruoli anche al cinema, soprattutto in quello di genere anni Settanta e anni Ottanta, facendo spesso coppia con Bombolo. Nel 1988, lo ricordiamo, l’attore che era nato a Castellammare di Stabia il 5 aprile 1928, aveva ricevuto due importantissimi riconoscimenti. Il premio personale del Nastro d’Argento come migliore attore non protagonista per l’interpretazione in “32 dicembre” di Luciano De Crescenzo e quello corale aveva anche recitato in “Nuovo cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 1989 e dell’Oscar per il miglior film straniero.”.
Enzo Cannavale e Bombolo
In un intervista del 2011 per liberoquotidiano.it, Vincenzo Cannavale raccontava:”Bombolo era un caro compagno. Semplice. Umile. Non si è mai montato la testa. Mi manca“. In molti li hanno immaginati riuniti in cielo, un po’ come Bombolo e Tomas Milian. Perché le grandi coppie cinematografiche ci restano nel cuore. Due grandi caratteristi che ci hanno regalato duetti indimenticabili.
Dalle commedie scollacciate, come “Tutta da scoprire” di Giuliano Carnimeo, “La settimana al mare” e “Una vacanza del cactus” di Mariano Laurenti, ai poliziotteschi con Tomas Milian (“Squadra antimafia” e “Il delitto del ristornate cinese” per citarne due tra i più famosi). O ancora, sempre insieme a Bombolo, nei film interpretati da Nino D’Angelo, “Un jeans e una maglietta” e “La discoteca”, entrambi girati del 1983.
Qui di seguito quello che abbiamo scelto per ricordarli. È una scena tratta dal film “È Forte Un Casino”, film del 1982 con la regia di Alessandro Metz:
Miseria e nobiltà: Enzo Cannavale a teatro
La lunga, fortunata carriera di Enzo Cannavale non si esaurisce con il cinema e con la tv, che pure gli hanno regalato tante soddisfazioni. Non si può parlare della vita e delle opere del caratterista napoletano senza menzionare il teatro. Anche perché è con il teatro, e con l’incontro con il grande Eduardo De Filippo, che inizia la vita artistica di Cannavale.
In un’intervista a Stracult del 2003, Enzo Cannavale disse: “Tutto ciò che è spettacolo viene sempre dal teatro”. Una delle opere più emblematiche della sua carriera teatrale, anch’essa ricca e difficilmente sintetizzabile, è sicuramente “Miseria e Nobiltà”. Eccone un estratto: